L’uomo ha compreso molto presto gli effetti terapeutici delle sanguisughe. Dhanvantari, la divinità indù che ha donato all’umanità la conoscenza dell’Ayurveda, tiene nelle sue quattro mani: L’Amrita – il nettare dell’immortalità, una conchiglia, il disco energetico e la sanguisuga. Si trovano sanguisughe scolpite nelle piramidi egiziane, con esse si curavano Maya, Aztechi, fanno parte della medicina tradizionale cinese e araba. Gli antichi greci erano anche consapevoli degli effetti curativi delle sanguisughe, poiché erano cruciali nel trattamento con il sistema dei quattro fluidi corporei. Ci sono indizi, risalenti a più di 20-25.000 anni fa, che l’essere umano sia stato curato con le sanguisughe. Sono state utilizzate, in quantità enormi, durante i tempi del medico francese F.J.V. Broussais, per cui questo periodo viene chiamato anche l’era “vampirica”, in quanto in una solo terapia si utilizzavano anche fino a 100 sanguisughe.

In Europa il trattamento con le sanguisughe ha conosciuto i suoi alti e bassi. A causa del loro uso molto intensivo durante il Medioevo, ben presto si giunse alla loro scarsità. Così si incominciò a importarle dal medio oriente, il che fece aumentare il loro prezzo e ridurre il loro utilizzo. È interessante notare che nell’anno 1828, solo in Francia, sono state importate circa 100 milioni di sanguisughe e il loro commercio è stato in gran parte controllato dagli ebrei. Una grande riduzione dell’uso è stata causata dalla scoperta dei batteri e di conseguenza dal cambiamento della dottrina terapeutica. All’inizio del ventesimo secolo sono stati sviluppati anticoagulanti sintetici (eparina), che ha avuto come conseguenza la loro scomparsa dagli ospedali europei, dopo la seconda guerra mondiale. Tuttavia, sono ritornate negli anni settanta, in seguito agli ottimi risultati in chirurgia plastica e ricostruttiva.

Zdravljenje s pijavkami