Il professore Krashenyuk A.I. insieme a colleghi, sulla base di ricerche scientifiche, ha dimostrato:

1. Biopsia della Hirudo (1992, Krashenyuk A.I. e Krashenyuk S.V.). Con questo studio è stato dimostrato, che con la terapia delle sanguisughe è possibile rimuovere tessuti malati dal corpo. Il paziente presentava un tumore benigno naso-sinusale. Il tumore è stato eliminato con la terapia, senza ricorrere all’intervento chirurgico. È stato scoperto, che, dopo la terapia, da determinati punti, vengono espulsi i tessuti concentrati e gli agenti patogeni, che possono risultare molto importanti nell’analisi di laboratorio.

2. Fenomeno dell’adattamento biochimico (1992, Krashenyuk A.I. e Krashenyuk S.V.). Rappresenta il fondamento e il solo Metodo sistemico di trattamento con le sanguisughe. Con una piccola quantità di sanguisughe su alcune parti del corpo, il corpo umano si adatta alle sostanze biochimiche della saliva delle sanguisughe. Le sanguisughe e le sostanze della loro saliva, nonché del corpo umano si coordinano e si connettono. Dopo il consueto trattamento con le sanguisughe, nel 70% dei casi si manifestano edemi sulla pelle, gonfiore dei tessuti, infiammazioni, ematomi e necrosi sul sito del morso. Con l’adattamento biochimico evitiamo tutti questi effetti indesiderati. Il corpo, dopo l’adattamento, accetta le sostanza in modo naturale, non “resiste” con reazioni indesiderate, così è possibile lavorare, in un secondo tempo, con un numero minore di sanguisughe, allo stesso tempo, le terapie sono più efficaci.
Con l’adattamento otteniamo la simbiosi tra corpo e sanguisuga.

3. Effetto energetico della terapia con le sanguisughe (1993 Krashenyuk A.I. e Krashenyuk S.V.). Questa ricerca ha dimostrato, che le sanguisughe possono agire come un eccellente mezzo di diagnosi. Con il test di Akabane, prima e dopo la terapia, possiamo rilevare specifici cambiamenti nei canali energetici. Questi cambiamenti a livello di informazione sono un ottimo indicatore delle malattie future, perché il livello di informazioni è più veloce di quello clinico.

4. Effetto neurotrofico dell’irudoterapia (1996, Krashenyuk A.I., Krashenyuk S.V. e Chalisova N.I.). è stato dimostrato, che almeno tre sostanze presenti nella saliva delle sanguisughe, come la DESTABILAZE, il BDELIN 5 e la BDELASTAZINE, hanno la capacità di rigenerare le cellule nervose tra cui neuroni motori. Questa scoperta ha aperto un vasto campo di trattamento per le malattie neurologiche, tra cui la paralisi cerebrale, il Parkinson e l’Alzheimer, nonché la sclerosi multipla. Guarda il video:

5. Effetto acustico della terapia con le sanguisughe (Krashenyuk A.I. e Frolov D.I.). È stato dimostrato che le sanguisughe, durante la terapia producono suoni. Le onde ultrasoniche aiutano le sostanze a penetrare più in profondità nel corpo e così la sanguisuga evita, mentre succhia il sangue, di riassorbire le proprie sostanze.

La frequenza emessa nel corpo si estende in un range compreso tra 25 e 250 kHz. È noto che una frequenza di circa 200 kHz ha un effetto benefico sulla rigenerazione dei tessuti. Inoltre, questa frequenza rilascia i radicali liberi. Si ritiene che i radicali liberi siano una brutta cosa, in realtà si tratta di un deposito di energia. I radicali liberi possiedono un valore energetico dieci volte maggiore alle molecole convenzionali. Questa energia è estremamente importante nel processo del trattamento.

Inoltre, il 70% del nostro corpo e il 90% del cervello sono costituiti dall’elemento acqua. Le molecole dell’acqua sono interconnesse, per cui le onde da un punto vengono trasmesse in tutto il corpo.

6. Detossicazione del corpo (2003, Krashenyuk A.I.). Lo studio è stato condotto su un paziente di 33 anni, Nikolai. Il paziente funzionava normalmente fino a 12 ore, quindi il suo livello di energia scendeva drasticamente. Dormiva per tutto il pomeriggio e non aveva nessun interesse. Dopo la terapia, ha conservato le sanguisughe e ha osservato lo stato della loro sopravvivenza in seguito alla terapia. In ogni barattolo ha conservato le sanguisughe di un mese di terapia. I primi quattro mesi tutte le sanguisughe sono sopravvissute. Questo era un segno che nel suo sangue non c’erano grandi concentrazioni di tossine. Poi è iniziata una piccola moria di sanguisughe, che non era ancora un indicatore corretto, poiché la moria di una piccola percentuale di sanguisughe rientra entro i limiti normali. Nel nono mese, però quasi il 100% delle sanguisughe è morto. Più tardi sono emersi altri tre picchi. Ciò indica che le tossine, le sostanze inorganiche avevano cominciato a separarsi dalla matrice, che rappresenta il 15% del nostro corpo. Dopo un anno, Nikolai ha cominciato a sentirsi molto meglio, ha mostrato interesse per la vita, ha trovato un hobby, ha iniziato a praticare il tek Wando, è andato alle feste con gli amici, ha iniziato con la vita sociale. A Nikolai nell’infanzia era stata diagnosticata una forma di epilessia. Per più di 10 anni ha ingerito da 9  a 12 diversi medicinali chimici. Quando queste sostanze chimiche hanno cominciato a uscire dal corpo, il suo benessere si è normalizzato. Sul grafico appaiono quattro picchi. Questi si verificano a causa dei diversi coefficienti di diffusione. Le particelle più piccole vengono eliminate prima, mentre le maggiori verso la fine del processo di detossicazione.

7. Effetto ipotermico sui neuroni del cervelletto (2004, Kamynin Yu.F. e Krashenyuk A.I.). Una dottoressa ha rilevato una paralisi parziale del proprio viso e gli esami hanno indicato un neurinoma. Dato che conosceva le percentuali statistiche del successo di operazioni di questo tipo, non voleva sottoporsi all’intervento chirurgico (Il 13% dei pazienti non sopravvivono all’intervento, mentre i rimanenti riportano handicap di maggiore o minore entità). Il professor Krashenyuk all’epoca non aveva ancora avuto alcuna esperienza con questa forma di trattamento, ma visto che esisteva, iniziò a occuparsene. Si tratta di una delle pazienti con la durata più lunga del trattamento, dal momento che è stata in cura per 20 anni. Ma, allo stesso tempo, ha svolto normalmente il suo lavoro. Nell’immagine possiamo osservare come, durante la terapia, la temperatura cambi nel centro del neurinoma. Aumentando la temperatura del tumore, quest’ultimo viene disidratato e quindi è impedita un’ulteriore crescita.

8. Effetto neghentropico dell’irudoterapia (2005, Krashenyuk A.I. e Dulnev G.N.). Nel nostro corpo dovrebbe stabilirsi, come in tutta la natura, il perfetto equilibrio tra ordine e caos, nel rapporto 60:40. Il professor Krashenyuk insieme all’accademico Dulnev ha dimostrato con l’ausilio di speciali dispositivi, che con la terapia con le sanguisughe si raggiunge nel corpo il rapporto ideale tra ordine e caos, ovvero la cosiddetta sezione aurea. Ciò garantisce comunque il funzionamento ottimale del corpo.

9. Effetto strutturale acqua nell’irudoterapia (2010, Semihina L.P. e Krashenyuk A.I.). Questo effetto può essere misurato fisicamente solo su piccoli animali. Con questo esperimento è stato dimostrato, per quale ragione grazie alle sanguisughe si perviene alla rigenerazione. Le sanguisughe effettivamente modificano il nostro sistema delle acque, e recenti ricerche hanno mostrato l’impatto del sistema delle acque sullo sviluppo di alcune malattie, tra cui le malattie oncologiche.

10. Effetto della terapia con le sanguisughe nei processi chimici del cervello (Krashenyuk A.I.). Questa ricerca ha dimostrato l’influenza delle sanguisughe sull’attività elettromagnetica del cervello. Le sanguisughe normalizzano il funzionamento dei neurotrasmettitori del cervello. Si evidenzia l’aumento dei livelli di serotonina (punto 4), nonché del narcotico Enkephalin e della sostanza P (punto 10 e 11). Con la terapia delle sanguisughe si ottiene un effetto cumulativo. Questo studio ha quindi dimostrato, che le sanguisughe regolano la secrezione di neurotrasmettitori del cervello.